L’idea e la luce L’essere arrivato a stampare questo libro, non rappresenta certo un punto d’arrivo: anzi è per me l’inizio di un nuovo percorso, che spero mi porti più avanti, sia nell’affinazione della tecnica che nella diffusione del mio ‘credo’ fotografico, anche al di fuori della provincia di Firenze. In un momento di difficoltà generalizzata, nell’impossibilità di trovare delle sponsorizzazioni, ho deciso di andare avanti con i miei mezzi, almeno con il sostegno d’immagine di PRO SESTO e del Comune di Sesto Fiorentino, che da subito hanno creduto in questo progetto.
Il libro racconta un po’ la storia delle sette mostre che ho allestito in questi anni (e che si trovano in ordine sulla Home Page), ma analizza in particolare alcuni aspetti del nostro territorio e, più in generale, della regione Toscana. “Contrappunti (l’apparire e l’essere)” (2001) ha avuto Minolta come importante sponsor, nelle sedi di Sesto Fiorentino e Fiesole. Gli scatti sono incentrati sull’opposizione di bianco e nero e colore, che rappresentano i sogni e la realtà, ciò che si desidererebbe e ciò che si è: ritratti di bambini che giocano con la fantasia e subito tornano ad essere alunni di scuola elementare. E il ritratto è stato, ed è tutt’ora, il mio tema preferito, specie in bianco e nero.
“L’attimo di-vino” (2006) è stata presentata a Sesto e a Firenze alla Libreria Feltrinelli International. Qui il tema principale è la campagna toscana, ripresa nel momento della vendemmia, con gli spazi aperti del paesaggio o della vigna, quelli chiusi come il cortile o la cantina e il lavoro dell’uomo. Nel 2007 ho frequentato il corso fotografico di A. Mayer e organizzato una mostra antologica, la prima, “Paesaggi e altro”. Alla fine del 2008 ho presentato “Synthesis (volti e luoghi sestesi)”: questa volta ritratti e paesaggi insieme, persone che vivono (o hanno vissuto) nel nostro Comune, insieme a spazi, elementi architettonici, particolari anche conosciuti (ma comunque ‘fermati’ in istanti meno usuali, come le piazze a mezzanotte) oppure meno noti, come un lavatoio, e ancora i mestieri artigianali (il falegname e il liutaio). Diverse immagini sono presenti nella parte centrale del libro, che è un po’ dedicata alla città dove vivo ormai dal 1970. “Glamour” (2009) ha un tema insolito: piedi e scarpe femminili col tacco, a volte insieme ad accessori altrettanto particolari.
È un ‘certain regard’ sull’immaginario femminile, con i suoi simboli neppur troppo velati e i rimandi a qualcos’altro che va oltre l’immagine in quanto tale. Gli insegnamenti appresi trovano in queste foto la migliore realizzazione, non solo dal punto di vista della costruzione dell’immagine, ma soprattutto per la scelta della luce; dal punto di vista tecnico è la prima prova col medio-formato della Pentax 645 N2. “Notes” è una seconda antologica, presentata a San Donato in Poggio, nel 2009. La quinta mostra, “Terra e mare” (Settembre 2011), ha trovato una sede di grande prestigio presso il Centro espositivo “Berti”, che studiato proprio in funzione di questi eventi, ha valorizzato le foto ed ha permesso di esporne un gran numero. Si tratta di una serie di scatti di ambienti che conosco bene o nei quali ritorno sempre con piacere: ancora Sesto Fiorentino, e poi San Donato in Poggio, Castiglioncello, l’Isola d’Elba, Forte dei Marmi, Lerici. Ambienti aperti (come la collina, il belvedere, i giardini innevati, i ruderi di un borgo, la villa con l’aia), oppure spazi chiusi (l’orciaia, il “carrugio”, il vicolo, l’interno di una chiesa), si alternano a paesaggi marini (il molo, il porto, la scogliera al tramonto, il lungomare, la spiaggia, la libecciata).
Anche queste immagini (molte in bianco e nero) sono state ampiamente riportate nella parte conclusiva del volume. Ho inserito nel libro tre liriche, da me composte, che affrontano, dal punto di vista della scrittura poetica, i temi che ho invece rappresentato con la fotografia. Perché “L’idea e la luce”? Come ho detto all’inizio, il libro non è un punto d’arrivo, ma un passaggio, una breve sosta, dopo la quale occorre ripartire a andare oltre. Attualmente sto lavorando per una nuova mostra, magari fuori dalla Toscana: le idee ci sono ed anche ben precise, su ciò che vorrei fare.
È un percorso mentale che per me nasce da un’idea, che può essere un’associazione, un ricordo, una fantasia, un oggetto, e prosegue con la realizzazione dell’immagine, attraverso la sua composizione e la scelta sapiente della luce, come ho sintetizzato, penso efficacemente, nel titolo di questo libro. Infine c’è solo lo strumento tecnico, la fotocamera, che può essere medio-formato o digitale (adesso utilizzo quest’ultimo); ma è bene ricordarlo, è solo il mezzo per giungere al fine e non ne determina il risultato. Quello che sto facendo, l’ho sintetizzato in un breve appunto: “Una sera eravamo seduti in un bar; stavamo bevendo qualcosa. Tu parlavi ed io osservavo un grande quadro, esposto a una parete: una donna nuda, seduta, con delle scarpe rosse. Tu parlavi e io ti guardavo: pensavo a un’altra donna seduta, con una luce di taglio che entra da una finestra e crea uno gioco di chiaroscuri sulle sue gambe velate. Qualche giorno dopo abbiamo fatto la foto di quella donna, la tua foto, che non è quella del quadro, ma tutta un’altra cosa: è bellissima, come te. Questa, secondo me, è la fotografia”.